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Che cos’è il concordato preventivo e in quali casi il tuo cliente può usarlo contro di te

Cos’è

Il concordato preventivo* è una procedura concorsuale a cui può ricorrere un debitore per cercare di trovare un accordo con i suoi creditori e non essere dichiarato fallito.

Perché può metterti in pericolo: le novità

Le modifiche normative apportate nel 2012, intendono favorire la pronta emersione della crisi d’impresa attraverso una procedura più snella e un rapido pagamento dei creditori. Ad esempio, viene a mancare come condizione di ammissibilità l’indicazione di una percentuale minima pari al 40% di esposizione al debito da offrire in pagamento.

Purtroppo però, il “nuovo” concordato preventivo si presta a un uso fraudolento da parte di imprenditori poco onesti, anche nonostante alcune correzioni legislative apportate nel 2013 dal “decreto del fare”.

Può capitare infatti che un’impresa si rifugi nella richiesta di un concordato preventivo, per poi soddisfare i suoi creditori con percentuali di pagamento minime rispetto al valore scambiato, con un notevole danno economico per gli stessi.

Nei casi più eclatanti, un imprenditore potrebbe procedere al concordato preventivo, dopo aver “svuotato” la sua azienda, drenando il denaro verso nuove società create ad hoc oppure potrebbe vendere sottocosto, certo di ottenere un prezzo ridotto per le sue forniture.

Come ci si può salvaguardare dall’uso fraudolento del concordato preventivo? E’ possibile prevenire?

Sì, prevenire è possibile. In sostanza, occorre tenere sempre sotto controllo i clienti, anche i clienti storici: potrebbero trovare una via di fuga per non pagare le forniture o pagarle in percentuali irrisorie.

Per cominciare, due spie importanti:

  1. se il mio cliente vende sottocosto: è possibile che pensi già di poter contare su un costo ridotto delle forniture.

  2. se, al contrario, il mio cliente vende a costi troppo alti, fuori mercato, è possibile che tenti il trasferimento della cassa a terzi tramite fatture fittizie, “gonfiate” rispetto al valore effettivo dei prodotti e dei servizi scambiati.

Per appurare un tentativo di frode in modo tempestivo ed efficace, è sempre meglio affidarsi ad una società esperta, che con attenzione e competenza sappia monitorare i cambiamenti in tempo reale, reperire informazioni utili e ne sappia dedurre il corretto significato.

Tramite un ricerca informativa adeguata è possibile essere aggiornati su eventuali modifiche societarie, ad esempio nuove sedi o cambi di cariche per fiutare pericolosi cambi di rotta in atto.

L’eventuale comparsa di pregiudiziali è ovviamente un altro segnale sospetto.

Ogni informazione va però accompagnata da un supporto consulenziale che sappia identificare gli elementi a cui prestare più attenzione e sappia indicare la mossa più adeguata per mettersi al riparo da sgradite sorprese.

Il rischio, altrimenti, è quello di trovarsi di fronte di punto in bianco a un cliente a cui sia stato concesso il concordato preventivo che pagherà una somma minima ed esigua rispetto alle prestazioni offerte con un notevole danno economico.

Insomma, meglio prevenire che curare. Il detto vale sempre, ma in questi casi ancora di più.

*

Il concordato preventivo è una procedura concorsuale a cui può ricorrere un debitore per cercare di trovare un accordo con i suoi creditori e non essere dichiarato fallito: ciò gli consentirebbe di provare a superare la crisi in cui versa l’impresa e continuare l’attività, salvaguardando il proprio capitale e i posti di lavoro dei dipendenti dell’impresa stessa ed evitando una gravosa procedura fallimentare. Durante il concordato, la società viene affidata a un commissario che si occupa di catalogare tutti i beni della società. Questa catalogazione dovrebbe poi teoricamente portare a stabilire la percentuale di risarcimento per tutti i creditori nella maniera di cui si dispone, per poi far ripartire l’attività d’impresa libera da ogni debito pregresso.

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