Boom di fallimenti per le imprese. Le punte massime in Lombardia. Ma spesso le imprese ignorano gli
- post-fido
- 28 apr 2014
- Tempo di lettura: 2 min
Nei primi tre mesi dell’anno, le aperture di procedure fallimenti sono schizzate rispetto allo stesso periodo del 2013: tra gennaio e marzo, infatti, le nuove procedure sono state circa 3.600, il 22% in più rispetto al 2013.
Anche le domande di concordato risultano in aumento del 34,2% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Eppure gli strumenti di prevenzione per le imprese esistono e spesso vengono trascurati: gestione del credito, informazioni investigate, recupero delle insolvenze... Sono tante e diverse le leve sulle quali agire. Riprenderemo l’argomento nel nostro prossimo post (segui il nostro blog!).
Ma ritorniamo ai risultati emersi dall’indagine Unioncamere e InfoCamere:
Tipologia di imprese.
L’aumento dei fallimenti riguarda sia le imprese costituite in forma di società di capitali (+22,6%), che le società di persone (+23,5%) e, soprattutto, le imprese individuali (+25%). In lieve controtendenza appaiono, invece, le aperture di procedimenti fallimentari per le imprese costituite come consorzi o cooperative, che hanno mostrato un calo di circa il 2%.
Settori
Una procedura fallimentare su 4, aperta tra l’inizio di gennaio e la fine di marzo, ha riguardato aziende che operano nel commercio (+24% rispetto allo stesso periodo del 2013).In crescita anche i fallimenti nell’industria manifatturiera, un comparto in cui il fenomeno era in calo nel 2013: nel primo trimestre del 2014 si contano 763 fallimenti di imprese industriali, il 22,5% in più dell’anno precedente. Allo stesso modo, anche l’edilizia ha fatto registrare un incremento rispetto al dato 2013: +20,1% corrispondenti a 771 nuove procedure avviate.
La geografia dei fallimenti
Dal punto di vista geografico, l’aumento dei default riguarda tutte le aree del Paese: in misura maggiore, rispetto alla media nazionale, nel Nord Ovest (+22,8%), nel Centro (+23,0%) e nel Mezzogiorno (+27,8%); sotto la media nel solo Nord-Est (+12,5). Il dettaglio dei dati regionali ci consegna la Lombardia, in termini assoluti, come la regione con il maggior numero di procedure fallimentari aperte (808), seguita a distanza da Lazio (364) e Toscana (293). Le uniche regioni in cui i fallimenti appaiono in diminuzione sono la Basilicata (-17,6%), il Molise (-9,1%) e la Calabria (-2,4%).Quanto all’aumento delle domande di concordato, il rialzo, che ha portato il totale delle domande presentate nei primi tre mesi dell’anno a quota 577, è attribuibile ai forti incrementi osservati nell’industria manifatturiera (+53,8% rispetto al primo trimestre 2013), nel commercio (+44,8%) e nelle costruzioni (+28,9%).
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